Ieri sono stato al concerto di Alessandra Amoroso nell’ambito di Kal’sart Winter al Teatro Dante all’Auditorium Teatro Dante.
Ammetto di non essere quello che si definirebbe propriamente un fan, o perlomeno non lo sono tanto quanto quelli che erano in sala (piena) ieri. Di certi fenomeni pop mi interessano le implicazioni comunicative e penso che Amici sia un mix vincente (che piaccia o meno).
Premetto che non mi curerò troppo di chi scriverà cose tipo «Ma ti vai a vedere la Amoroso???» in preda allo snobismo di facciata e al preconcetto. D’altronde sappiamo che se interrogati gli italiani non ammettono di ascoltare D’Alessio né di votare per Berlusconi (eppure sono rispettivamente campione di vendite ed eletto). E posso dire senza alcuna remora che Alessandra Amoroso (doppio sei volte disco di platino) è bravissima, ha una gran voce e ha dato tutto nel concerto di ieri.
I tagliandi di ingresso sono stati distribuiti gratuitamente la mattina, con tanto di fenomeni di accampamento notturno e svenimenti tra chi era arrivato troppo tardi. Il pubblico della Amoroso è misto, prevalentemente molto entusiasta e adorante. Lei sa stare sul palco, ammicca, ha una gran voce. Il concerto è durato quasi due ore, con i pezzi più noti alla fine (Estranei a partire da ieri, Senza nuvole, Immobile e Stupida). Le canzoni sono molto gradevoli, a metà ha cantato un paio di classici di Aretha Franklin e Almeno tu nell’universo. Questa ragazza arriverà molto lontano.
Grazie a Tiziana Caccamo, Elio Carreca e Francesco Calabria che sono stati molto carini con me durante la permanenza in teatro.
(Tony Siino – Rosalio.blog)