mercoledì 21 aprile 2010

COSMESI E BELLEZZA

Un abito, ed è primavera

Corto, lungo, bianco, squillante, aderente, svolazzante, fiorito: è il vestito il capo che dà il via alla bella stagione. In mille declinazioni, eccole

È primavera, (s)vestitevi bambine: e mettete un abitino, naturalmente. Corto, lungo, bianco, squillante, aderente, svolazzante, fiorito: è il vestito - e solo lui - il capo che dà definitivamente il via alla bella stagione. In mille declinazioni, eccole


COLORATE

Per chi crede che la bella stagione sia soprattutto colore (e meglio se forte), le proposte di quest'anno offrono diversi spunti. Come gli abitini corti fluo - visti da Iceberg - dalla corolla ampia e dalle spalle asimmetriche, quasi scivolati ma con la vita ben sottolineata, in fuxia o in verde cedro. Corto e colore - per chi se li può permettere, attenzione - sono davvero un must di questa stagione A balze un po' gitane in rosso e nero come quelli di Dolce e Gabbana, scivolati a tunica in un inedito blu fiordaliso per Emporio Armani, morbidi e dolci come marshmallow per Sportmax, da Barbie con accostamenti cromatici che ricordano gli anni Sessanta (piombo e rosa, ocra e celeste) da Versace.
FIORITE
Se il bianco fa subito estate, è il floreale la fantasia simbolo della primavera. Che siano maxi - come le margherite nere e salmone su sfondo bianco di Moschino o i bouquet verde-viola di Roberto Cavalli - o micro , sono i fiori a farla da padrone. Anche quando sono solo accennati, o diventano stilizzati, quasi macchie di colore (Gucci, Iceberg, Love Sex Money).
 ROMANTICHE
Si può puntare sul romanticismo trasformandosi in una donna eterea e d'altri tempi, con colori neutri, trasparenze sovrapposte, ricami delicati e a contrasto - come quelli visti nella sfilata di Alberta Ferretti - declinati nel lungo e nel corto. Perfetti per una cerimonia, e anche - perché no? - per una sposa "last minute" di primavera che voglia puntare su semplicità e raffinatezza. Ma volendo immaginare il teatro ideale di questi abiti, questo sarebbe una colazione sul prato, con sedie di ferro battuto, tavoli vestiti di lino bianco e argenteria antica, nel giardino di una villa fine Ottocento dal fascino fané.

IN CORTO

Ma corto è anche il classico vestitino bianco, un capo principe nel guardaroba estivo. Più da città se con le maniche a palloncino e drappeggio a portafogli, oppure se quasi una tinica corta da portare anche sopra i leggins (come visto da Emporio Armani), orlo baloon e con ricami preziosi (Gaetano Navarra), aderente e con piccoli "oblò" strategici - e quasi un po' punk - come quello proposto da Gucci, rigoroso e con il collo leggermente montante (Ferragamo), effetto pizzo con cintura-bustier oppure sempre pizzo ma in versione romantica e svolazzante (Mariella Burani). Tra i classici rivisitati anche il marinara bianco e blu a righe sottili-sottili (Armani) e il forellino su fondo bianco stretch e vagamente anni Ottanta (Enrico Coveri).

 IN LUNGO

Nero e toni neutri - tortora, grigio, corda, salvia, cipria - resistono e vincono la partita del lungo. Tranne poche ma convincenti eccezioni - gli abiti da sera bon bondi Versace, il peplo arancio di Max Mara, il bluette di Costume Nationale, -, i vestiti che toccano la caviglia scelgono le tinte meno appariscenti, per poi sbizzarrirsi nelle forme e nei dettagli. Maglia impalpabile e lamé (Missoni), raso plissettato e scollo all'americana (Max Mara), voile stampato, volant e scolli profondi bordati di ruches(Etro), seta effetto peplo (Les Copains).

Elena Cipriani

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