lunedì 5 ottobre 2009

BACHECA EVENTI - SPORT

Scacco matto alla regina. Il Palermo trova gioco e gol e batte una Juventus inconsistente e imprecisa, travolta per tre quarti del match dalla sete di vittorie dei rosa, a secco da un mese. Cavani e Simplicio concretizzano la supremazia del Palermo, che sfiora più volte il gol della definitiva consacrazione. Al Barbera, dove i tifosi rosa sono arrivati da tutta la Sicilia, basta però anche il 2-0 per festeggiare il ritorno al successo, così come aveva chiesto in settimana Maurizio Zamparini strigliando i suoi. Dopo la serie di pareggi, per la Juve è il momento di riflettere e, forse, di rifiatare. Applausi e commozione prima dell'inizio della partita, durante il minuto di silenzio in onore delle vittime del nubifragio nel Messinese.

Lo stadio, stracolmo, si alza in piedi e si stringe in un abbraccio virtuale ai familiari dei morti. Mischia le carte Walter Zenga per disorientare l'amico Ciro Ferrara e schiera un inedito 3-5-1-2 con Cassani e Balzaretti avanzati sulla linea di centrocampo, pronti a rientrare in fase di non possesso palla. Migliaccio va in difesa, accanto a Bovo e Kjaer. In avanti torna Pastore dietro Miccoli e Cavani. Confermato in porta Sirigu al posto di Rubinho. Il tecnico della Juventus risponde piazzando Diego alle spalle di Iaquinta e Amauri, il grande ex assieme a Grosso.

Il Palermo, sorretto dai 31 mila del Barbera (record d'incassi questa sera), sembra più vispo e prova più volte a verticalizzare con le buone ma non precise idee di Pastore. Millimetrico, invece, il cross di Miccoli che al 15' trova Cavani al centro dell'area, ma l'uruguayano, solo e a due passi dalla porta, manda fuori il comodo colpo di testa. La Juve soffre e rischia. Cassani al 18' tenta un tiro da fuori area (memore del gran gol che sancì la vittoria per 3-2 del Palermo sui torinesi nel 2008 al Barbera) ma trova una trincea di gambe juventine. Ferrara tenta di prendere le misure e accorciare i reparti, ma il gioco langue, soprattutto sulle fasce, e si appoggia alle rare invenzioni di Diego e Felipe Melo. Mentre la Juve cerca di contenere la furia rosa e ragionare a centrocampo, arriva il vantaggio degli uomini di Zenga.

Perfetto stavolta il passaggio smarcante di Pastore, che al 37' trova Cavani sulla destra. Il bomber sudamericano si fa perdonare dai tifosi e trova il destro preciso che si infila nel 'sette' alla sinistra di Buffon. La Juve è nervosa e Camoranesi, già ammonito, per poco non si fa espellere per l'ennesimo brutto fallo. Dalla punizione nasce il raddoppio rosanero al 42'. Cross di Miccoli, nell'area piccola il più veloce è Simplicio, che sbuca all'improvviso dalla mischia e non sbaglia. Così alla fine della prima frazione il Palermo si trova avanti di due reti, mentre la Juve sembra annichilita e Amauri, eroe di tante battaglie al Barbera, è spaesato e non punge. Nonostante lo svantaggio, Ferrara non cambia le pedine in campo nella ripresa.

La Juve comincia a farsi vedere più spesso in avanti e nei primi minuti sfiora il gol prima con Amauri e poi con Poulsen. Ci prova anche Iaquinta all'8', su suggerimento del brasiliano, ma viene murato dalla difesa rosanero. Il Palermo si "accontenta" delle ripartenze e per poco non mette a segno il 3-0 con un colpo di testa di Bresciano che fa la barba al palo. Si aprono praterie che i rosa sfruttano con la velocità di Pastore, Cavani e Miccoli. Al 14' il salentino si trova da solo davanti a Buffon, ma il portierone bianconero ci mette la mano e salva. Così come Sirigu, due minuti più tardi, su una punizione quasi perfetta di Diego che l'estremo difensore devia sulla traversa.

Ma è solo un lampo, Lo sforzo della Juve non viene accompagnato dalla giusta lucidità. Il Palermo ne approfitta e sfiora a ripetizione il terzo gol. Un paio di volte Miccoli si infuria con Cavani che pecca di egoismo e tenta la conclusione invece di servire il piccolo bomber. Al 35' è proprio Miccoli a fare tremare il palo alla sinistra di Buffon con un destro potente e il Barbera capisce che il sogno può diventare realtà. Applausi e cori sottolineano la grande prestazione degli uomini di Zenga che continuano a cercare il gol della sicurezza. Ancora Miccoli ci prova e ci riprova fino alla fine, ma questa sera per essere felici non c'e bisogno del terzo gol. Il Palermo firma l'impresa, la Juve si inchina e perde la possibilità di andare in testa alla classifica.

(fonte Ansa)

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