domenica 14 novembre 2010

53^SETTIMANA DI MUSICA SACRA DI MONREALE

Dal 12 al 21 Novembre la 53^Settimana di Musica Sacra di Monreale, Rassegna di Musiche Sacre, Liturgiche e Spirituali, nello splendido scenario del Duomo della cittadina normanna alle porte di Palermo. Dieci concerti tutti d'un fiato con ingresso gratuito ogni sera alle 21.15. In più la proiezione di un film e alcuni spettacoli mattutini per le scuole. Evento promosso dalla Regione Siciliana - Assessorato al Turismo, Sport e Spettacolo - Direzione artistica: Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana. Per info: Servizio Turistico Regionale di Palermo - 091/6398011 www.settimanamusicasacra.info www.turismopalermo.it

martedì 2 novembre 2010

LA FESTA DEI MORTI A PALERMO

E' tradizione palermitana (Palermo è l'unica città d'Italia dove si festeggiano i defunti...) secondo la quale, per la festa dei morti, i genitori regalavano ai bambini dolci e giocattoli, dicendo loro che erano stati portati in dono dalle anime dei parenti defunti. Di solito per i maschietti erano armi: pistole a tamburo con tanto di fodero o fucili con il tappo che era attaccato tramite un laccio, ispirati a modelli western; c'erano pure costumi da indiani /quelli d'america) con archi e frecce. Queste ultime avevano una ventosa che non si attaccava mai, se non si inumidiva con una "liccata" della lingua. Per le bimbe: bambole ricciolute, passeggini, assi da stiro, fornelli e pentolame. I più facoltosi regalavano tricicli e biciclette fiammanti. Al mattino miracolo! Bisognava trovare il regalo nascosto in un punto insolito della casa, nella notte tra l'1 e il 2 novembre. La sera prima si nascondeva la grattugia perché si pensava che i defunti, a chi si fosse comportato male, sarebbero andati a grattare i piedi! La festa ha un origine e un significato che si collegano certamente ad antichi culti pagani e al banchetto funebre, un tempo comune a tutti i popoli indo-europei, di cui si ha ancora un ricordo nel "consulu siciliano" (era il pranzo che i vicini di casa offrivano, dopo che il defunto era stato tumulato, ai parenti che avevano trascorso). E' stato osservato che il significato della strenna dei morti è duplice: offerta alimentare alle anime dei defunti e offerta simbolica, nei dolci a forma umana, come assicurazione alle anime dei defunti in maniera che, cibandosi di essi, è come se ci si cibasse dei trapassati stessi. Celebri tra questi dolci sono quelli antropomorfi, cioè a forma umana, quali "i pupi ri zuccaru" detta Pupaccena: una statuetta cava fatta di zucchero indurita e dipinta con colori leggeri con figure tradizionali (Paladini, ballerini ed altri personaggi del mondo infantile) o di pasta di miele o i biscotti detti "ossa ri muortu". Al mattino si impone la tradizionale "muffulietta", un tipo particolare di pane (spugnoso e morbido) con poca mollica che si "conza" (si prepara) con OLIO, ACCIUGA, ORIGANO, SALE E PEPE con la variante del POMODORO fresco. I frutti di martorana, fatti con pasta di mandorle e poi dipinti, sono spesso vere opere d'arte per la straordinaria somiglianza a quelli veri: nespole, castagne, pesche, fichidindia, arance e tanti altri che riempiono, associati al "misto" (u ruci mmiscu): il dolce misto fatto da rimasugli di biscotti impastati una seconda volta, bianco per la velatura di zucchero e marrone per la presenza di cacao; U CANNISTRU, con frutta secca, fichi secchi e datteri e che riempie la base , la martorana e i biscotti, 'a MURTIDDA e il tutto sormontato dalla Pupaccena. Per renderlo più scintillante bastava aggiungere dei cioccolattini con carta stagnola e filamenti di carta di diversi colori. Evidente che, nel tempo, a queste strenne in dolci si sono andati via via aggiungendo altri regali, trasformando un culto che affondava le sue radici nel mondo pagano in una vera e propria festa. E' da tener presente che nella provincia di Palermo, dove fino a qualche anno fa non esisteva ancora l'usanza di scambiarsi doni in occasioni delle feste di Natale, la tradizione si è mantenuta più viva che in altri luoghi della Sicilia. Anticamente il due novembre, giorno della commemorazione dei defunti,quando ancora non erano in uso i cimiteri, i palermitani andavano nelle varie cripte della città per rivisitare i propri defunti: lavarli, pettinarli, rivestirli ed esporli per l'anno successivo. Una tale usanza è ancora visibile in quanto la grande cripta dei Cappuccini (vedi articolo qui) che ospita 8000 corpi imbalsamati è tuttora visitata nel giorno della commemorazione dei defunti. La Fiera dei Morti (foto sopra) a Palermo attualmente si svolge presso il rione S.Pietro, alla Cala ma, originariamente, veniva svolto all' Olivella, subito dopo Piazza Massimo, ma anno dopo anno cambia "zona": variopinte bancarelle offrono ai vari visitatori nonché ai genitori l'opportunità di potere acquistare giocattoli, vestiario, dolciumi di ogni genere per preparare il tradizionale "Cannistru".