giovedì 25 dicembre 2008

BUON NATALE!

La celebrazione del Natale è un evento spirituale molto importante e nasconde un significato più profondo di quello che siamo abituati a dargli distratti dalle nostre usanze e da riti più pagani che spirituali.
E’ collegata al solstizio d’inverno che, a sua volta, rappresenta una porta, l’ingresso simbolico ad uno stato superiore di consapevolezza.
Solstizio di inverno
Nel solstizio d’inverno abbiamo la notte più lunga ed il giorno più breve dell’anno. Il sole tocca, a mezzogiorno, il punto più basso dell'orizzonte e muore per poi rinascere. Da quella data le ore di luce cominciano ad aumentare ed il Sole torna ad illuminare “la notte” perpetuando e rinnovando il ciclo infinito della vita. In questo evento si legge la vittoria della “luce” dell’anima, della fede, sul buio dell’ignoranza, dell’assenza dell’ispirazione divina.
Dicembre è, in natura, un mese di preparazione per la nuova vita, ancora tutto è fermo nel freddo dell’inverno, però sotto la superficie c’è il seme del prossimo raccolto. Le tradizioni provengono dalle usanze popolari e questa del Solstizio esiste da tempi veramente lontani. La notte del 21 dicembre è stata sempre considerata la notte più magica dell’anno, da trascorrere tra grandi feste e sacrifici di ringraziamento agli dei.
Solstizio d'inverno
Dalla Siberia all’Inghilterra, dai popoli europei a quelli del mediterraneo, era tutto un fiorire di riti che celebravano quest’unione tra il grande buio e la luce. Il Sole era ritenuto un Dio o, meglio, la personificazione di una deità e il diminuire del suo calore e della sua luce veniva considerato quasi un segno di declino da sconfiggere. I popoli antichi erano legati ai cambiamenti della terra e degli astri e ad essi attribuivano il buon risultato dei loro raccolti. Tali festeggiamenti venivano fatti  anche per ringraziare il calore della luce solare che tornava a nutrire le piantagioni.
La data del 25 dicembre non è stata scelta a caso ed è legata ad eventi astronomici e ad antiche forme di religione, ciascuna delle quali vedeva nel Sole un’immagine divina. Nei culti di vari paesi è narrata l’uscita dal grembo oscuro della terra di un “raggio solare”….. di qualcuno veramente speciale venuto per riportare la Luce sulla terra.
Questa data segnava la nascita d’importanti divinità, come ad esempio il Dio Mitra, festeggiata in Persia, o la nascita di Osiride e di suo figlio Oro in Egitto. In Babilonia si celebrava il dio Tammuz, figlio della dea Istar, rappresentata con il bimbo in braccio e un’aureola di dodici stelle attorno alla testa. L’elenco potrebbe continuare ma quello che a noi serve notare è che quelle citate sono tutte divinità “solari”, appartengono cioè ad un mito, ad un Dio solare.
Solstizio d'inverno
Ma perché la data di queste nascite sacre, collegate al solstizio, è il il 25 e non il 21?
Probabilmente perché nei giorni dal 22 al 24 dicembre il Sole, nel suo moto apparente, sembra fermo (Solstitium significa “Sole fermo”) e per tre giorni circa sorge sempre allo stesso punto, poi il 24 mostra di riprendere il cammino avviandosi, di giorno in giorno, verso l’altro momento forte del suo percorso: il Solstizio di Estate.
Il nostro Natale è legato alla tradizione dell’antica Roma e dovrebbe coincidere con la festa del Sole Invitto: il dies Natalis Solis Invicti. Il primo Natale del Sole Invitto venne festeggiato a Roma e in tutto l'impero il 25 dicembre del 274 d.C. per ordine dell' Imperatore Aureliano. Su questa festa si sovrappose poi il Natale cristiano.
Ma questa ricorrenza, dentro di noi, nel nostro inconscio collettivo, non è la semplice sovrapposizione di una festa cattolica su credenze, miti e riti dell’antichità ma un insieme di profondi simbolismi spirituali che emergendo dai nostri bisogni interiori si perpetuano di generazione in generazione da tantissimi anni.
La nascita di Gesù Cristo a Betlemme rappresenta il simbolo, l'archetipo della nascita della coscienza spirituale nella nostra consapevolezza umana, perché quando ci risvegliamo alla luce del Sole ed usciamo dalle tenebre interiori, date dalle cattive abitudini, dall’indifferenza, dall’egoismo, ritroviamo il valore della vita e la nostra serenità.
Simbolismo del natale
La similitudine tra il Sole e il Divino Bambino viene ben illustrata da un mio caro amico, studioso di storia e filosofia che la descrive in questo modo: “così come il sole rinasce e la sua luce sconfigge il freddo e le tenebre donando di nuovo la vita al mondo materiale, nello stesso modo il Cristo invincibile (immortale) rinasce e la sua luce, che è amore per il prossimo, sconfiggendo il freddo del peccato originario e le tenebre del peccato attuale, dona di nuovo vita (eterna salvezza) nel mondo spirituale”.

Autore: Maria Santucci

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