martedì 27 aprile 2010

BACHECA EVENTI - SPETTACOLI

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Giovedì 29 (ore 21.15 turno serale)

e venerdì 30 aprile 2010 (ore 17.15 turno pomeridiano)

presso il Politeama Garibaldi

l’Associazione Siciliana Amici della Musica

presenta

il primo progetto realizzato in collaborazione con

la Fondazione Orchestra Sinfonica Sicilia

Trio di Parma

Orchestra Sinfonica Siciliana

Moshe Atzmon direttore

Un appuntamento d’eccezione quello del 29 e 30 aprile 2010 per l’associaizone siciliana Amici della Musica: all’interno di un percorso che vede la stagione concertistica 2009/2010 farsi luogo di convergenza delle principali istituzioni musicali dell’isola, gli Amici della Musica danno il via a un progetto di collaborazione con la Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana. L’occasione è il concerto del Trio di Parma, costituitosi nel 1990, che per la prima si esibirà al fianco dell’Orchestra Sinfonica Siciliana. Sul podio, il maestro Moshe Atzom.

Questo importante appuntamento si colloca a metà di un cammino, iniziato con la collaborazione con la Fondazione Teatro Massimo, volto a stabilire dei rapporti quanto più solidi tra gli Amici della Musica e le principali fondazioni teatrali e musicali. Il prossimo passo, per la Stagione 2010/2011, è quello di estendere la collaborazione anche all’Orchestra e al Coro del Teatro Massimo Vincenzo Bellini di Catania.

Trio di Parma/Moshe Atzom - Accenni biografici

Il Trio di Parma si è costituito nel 1990 e ha seguito i corsi di perfezionamento tenuti dal Trio di Trieste presso l’Accademia Chigiana di Siena e la Scuola di Musica di Fiesole. Dopo essersi imposto al Concorso “Vittorio Gui” di Firenze, al Concorso di Melbourne e al Concorso ARD di Monaco, il gruppo ha ricevuto il “Premio Abbiati” della Critica Musicale Italiana. Oltre a esibirsi nei più importanti teatri del mondo (inclusi la Wigmore Hall di Londra, il Lincoln Center di New York e la Musikhaus di Vienna), il Trio di Parma ha inciso l’integrale dei Trii di Brahms per la rivista “Amadeus”.

Nato in Ungheria nel 1931, Moshe Atzmon si è trasferito con la famiglia in Israele e ha studiato violoncello, corno, direzione d’orchestra e composizione all’Accademia Musicale di Tel Aviv. A partire dal 1960 ha seguito i corsi tenuti da Antal Dorati presso la Guildhall School of Musica di Londra. Nel corso della sua carriera ha diretto, tra le altre, anche le orchestre dei Berliner Philharmoniker e dei Wiener Philharmoniker, collaborando stabilmente con importanti teatri come la Deutsche Oper di Berlino, l’Opera di Amburgo, l’Opera di Basilea e la Royal Danish Opera. Le sue incisioni discografiche sono pubblicate dalle etichette Deutsche Grammophon, Emi e Decca.

Il programma di sala

Ludwig van Beethoven

(Bonn 1770 - Vienna 1827)

Triplo concerto per violino, violoncello, pianoforte

e orchestra in do maggiore op. 56 (36’)

Allegro

Largo

Rondò alla polacca

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Pëtr Il’ic Cajkovskij

(Kamsko-Votkinsk 1840 - Pietroburgo 1893)

Sinfonia n. 6 in si minore op. 74 “Patetica” (40’)

Adagio-Allegro non troppo

Allegro con grazia

Allegro molto vivace

Finale: Adagio lamentoso

Si dice che Beethoven non amasse più di tanto le forme concertanti: sta di fatto, che dopo avere realizzato due capolavori come il Concerto per violino op. 61 (1806) e il Concerto “Imperatore” op. 73 (1809), decise di abbandonare del tutto questo genere di composizione. Il Triplo concerto per violino, violoncello, pianoforte e orchestra op. 56, è stato ultimato nel 1804 ed eseguito per la prima volta tre anni dopo, nel palazzo del principe Joseph Franz Maximilian Lobkowicz, per il quale Beethoven aveva già scritto i sei Quartetti op. 18, la Terza e la Quinta Sinfonia. Il carattere generale della partitura è quello di una “sinfonia concertante” (o di un “concerto grosso” del periodo barocco) in cui i tre solisti sono chiamati a sviluppare un intreccio di percorsi musicali che si dispiega in perfetta armonia con la parte dell’orchestra. In particolare, il primo movimento (“Allegro”), con il suo celebre inizio in pianissimo e un primo tema vagamente marziale è il più lungo che Beethoven abbia mai scritto nei suoi Concerti e viene considerato, di norma, il più riuscito dell’opera. Sorta dalle ceneri di alcune altre partiture rimaste incompiute, la Sesta Sinfonia di Cajkovskij vede la luce in un tempo brevissimo, tra l’inverno e l’autunno del 1893: in una lettera indirizzata al giovane Vladimir Davydov (detto “Bob”) nel febbraio di quell’anno, l’autore dichiara infatti di avere cominciato a scrivere un’opera che nasconde - dietro alla musica - un racconto misterioso e segreto; all’inizio di ottobre, il lavoro è già concluso e Cajkovskij esegue l’intera Sinfonia al pianoforte, in casa dell’amico e compagno di studi Sergej Ivanovich Taneev. La prima esecuzione si svolse a Pietroburgo la sera del 16 ottobre, sotto la direzione dell’autore e di fronte ad un pubblico numeroso ma perplesso, che non poteva certo comprendere la sincerità ed il carattere di estrema confessione esistenziale dell’opera. Il giorno successivo, mentre erano a tavola, il fratello del compositore inventò il titolo “Patetica” e circa tre settimane dopo Cajkovskij era già morto, sia pure in circostanze che fin dall’inizio vennero considerate poco chiare. Dedicata a “Bob” Davydov e concepito probabilmente come una sorta di riflessione autobiografica in cui si avverte l’angoscia di una fine ormai vicina, la Sesta Sinfonia si apre, esattamente come la Quinta, con un “Adagio” introduttivo in cui risuona un lugubre tema esposto dai fagotti. Segue un ampio “Allegro non troppo” basato invece su una magnifica melodia enunciata per la prima volta dagli archi. Il secondo movimento, “Allegro con grazia”, presenta un insolito andamento in 5/4 che gli conferisce “una vaghezza ambigua e malinconica” (P. Santi). Il successivo “Allegro molto vivace”, con il suo robusto andamento di marcia, sembrerebbe concludere gioiosamente la Sinfonia, ma in realtà questo compito è riservato a un lungo “Finale: Adagio lamentoso” in cui la musica sprofonda verso abissi crepuscolari e desolati.

INFORMAZIONI

INFORMAZIONI

Associazione Siciliana Amici della Musica – Via Angiò, 27

Tel. 091/6373743 – segreteria@amicidellamusicapalermo.it

Pagina FB amicidellamusicapalermo

PREZZI

intero € 35 / ridotto € 25 / anfiteatro €15

I biglietti sono in vendita al botteghino del Politeama Garibaldi a partire da un'ora prima dell'inizio dei concerti.

Ufficio Stampa Amici della Musica

Claudia Scuderi

M. 3202346796

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