La Villa del Casale di Piazza Armerina (Enna) torna a risplendere: è stato già completato l'80% del lavoro di restauro sui mosaici, 120 milioni di tessere musive, 36 mila per ogni metro quadrato, ed entro il 2009 sarà completata la pulitura con l'ossalato di ammonio e installati lungo il viale, che conduce al sito, dei pannelli solari che alimenteranno l'illuminazione della Villa. Il risultato del restauro è stato presentato oggi a Piazza Armerina a 400 studiosi, tra restauratori, archeologi ed esperti, che in questi giorni stanno partecipando alla X Conferenza Mondiale sui Mosaici, in corso a Palermo. Erano presenti l'Alto Commissario Vittorio Sgarbi, il sindaco di Piazza Armerina Carmelo Nigrelli e il direttore dei lavori Guido Meli. Dal 4 novembre la Villa romana chiuderà i battenti per quattro mesi, per gli ultimi lavori: sarà collocata la nuova copertura in legno e rame preossidato, che sostituisce quella di Franco Minissi. "La Villa si presenta così in una veste completamente nuova - dice Meli -: è stata recuperata l'antica entrata; è stata fatta una pre-pulitura e disinfestazione da alghe, batteri, funghi, muschi e licheni delle superfici musive, favorite dal microclima della villa; sono state rimosse le stuccature e le integrazioni in cemento e livellate le deformazioni delle tessere nelle ali nord e ovest del peristilio, in alcuni ambienti delle terme e dell'appartamento nord". Sono stati, inoltre, eliminati i sali, le incrostazioni, le resine e i materiali usati in precedenti restauri che danneggiavano i mosaici: successivamente si interverrà con operazioni di 'microchirurgia' sui ferri dei massetti armati ormai arrugginiti. Alla fine di queste operazioni "i mosaici torneranno ad essere perfettamente visibili - dice Sgarbi -. Si tratta di un grande successo: sarà riconsegnata all'umanità una casa privata comoda, 'morbida' e curata. Una splendida casa dei sogni che riemerge dalle tenebre grazie a restauri che hanno superato ogni mia aspettativa". Sgarbi lancia un appello all'assessore regionale ai Beni culturali Antonello Antinoro "per non mandare tutto questo lavoro all'aria sarebbe necessario fare un contratto ad almeno cinque restauratori che si occupino della manutenzione"
(fonte Ansa - Sicilia Informazioni)
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