giovedì 13 novembre 2008

BACHECA EVENTI - 11^ edizione MONCALIERI JAZZ -

All’undicesima edizione del

MONCALIERI JAZZ

approdano tre eventi assolutamente da non perdere…

Venerdì 14 NOVEMBRE ORE 21.00
Fonderie Teatrali Limone – Moncalieri
SOUND FROM SATURN
THE SUN RA ARKESTRA

Directed by Marshall Allen

Marshall Allen Direttore, Sax Alto, Flauto
Art Jenkins Voce, Percussioni
KNoel Scott Alto Sax
Charles Davis Sax tenore
Yah Yah Abdul-Majid Sax Tenore
Danny Thompson Sax Baritono, Flauto
Fred Adams Tromba
Michael Ray Tromba
Dave Davis Trombone
Dave Hotep Chitarra Elettrica
Farid Barron Piano
Juini Booth Basso
Elson Nascimento Percussioni, surdo
Wayne Anthony Smith jr. Batteria

Fra i musicisti legati alla tradizione orchestrale nel jazz e dintorni, uno dei più controversi, se non addirittura il più controverso, è Sun Ra (1914-1993). Nel corso della sua lunga carriera, si è esibito e ha registrato nelle formazioni più varie, dal solo alla big band, passando per le più diverse combinazioni in piccolo gruppo, anche se la sua fama è legata soprattutto all’attività con l’Arkestra che non era solo un’orchestra ma anche una comune e una scuola di vita.
In realtà, l’Arkestra ha raggiunto solo raramente le dimensioni di una vera e propria big band e questo a partire dagli anni ’70 del secolo scorso, quando il nome e la musica di Sun Ra cominciavano ad essere noti al di fuori di una cerchia estremamente ristretta di cultori. In genere, le dimensioni di questa formazione non superavano le dieci-dodici unità, ma l’approccio compositivo ed esecutivo del leader erano improntati ad una visione coerente con le potenzialità di una vera e propria formazione allargata.
La visione musicale e artistica tipica di Sun Ra si muove intorno a coppie di opposti che riassumono e sintetizzano (la sua estetica, si potrebbe anche dire): noto contro ignoto; densità contro leggerezza; ordine contro disordine; frammento contro unità; melodiosità contro esplosività. Il tutto all’interno di un ordine compositivo che si completa in sé in una unitarietà che lascia stupefatti, soprattutto se si parte dal presupposto assolutamente sbagliato per cui il free jazz equivarrebbe al trionfo del caos.
Se, oltre al piacere estetico e sensuale dell’ascolto, fosse lecito estrarre dalla musica anche un piccolo insegnamento filosofico o almeno esistenziale, si potrebbe anzi dire che l’arte di Sun Ra rappresenta un baluardo contro il trionfo del caos e dell’entropia. Egli diceva spesso che la sua musica era in grado di incutere timore all’ascoltatore medio, prevenuto e diseducato dal dilagare dei suoni omologati nella superficialità, ed aveva ragione. La paura non scaturisce però dall’esposizione al rumore, ma dalla prossimità al rumore, dall’oscura percezione che oltre il rigore della sua proposta si profila il buco nero dell’angoscia di frammentazione.
Il concerto della Sun Ra Arkestra rappresenta per i tanti appassionati di jazz una grande possibilità di scoperta e conoscenza del grande musicista afro-americano, vero e proprio fenomeno musicale, l'uomo che veniva da Saturno, colui che è riuscito a mantenere nascosta la sua identità e che solo alcuni ricercatori sono riusciti, e neppure in modo sicuro, a riconoscere.
Sun Ra occupa un posto unico nel panorama musicale mondiale, una figura leggendaria, complessa e dibattuta. Sun Ra è effettivamente un artista fuori dal tempo e dagli schemi, occupando - fino alla sua morte avvenuta nel 1993 - un posto che davvero in pochi hanno potuto condividere. Compositore, arrangiatore, pianista e pionieristico sperimentatore su tastiere elettroniche e sintetizzatore, filosofo, mistico, visionario, leader di formazioni dall'ampio organico e teorizzatore pratico dell'indipendenza (oltre un centinaio gli album pubblicati sull'etichetta autogestita Saturn), Sun Ra, geniale innovatore si è posto il fine di rinnovare la grande tradizione jazz pur senza rinnegarla. La sua predilezione per apparati scenici e costumistici sontuosi “si presentava vestito con indumenti spaziali, lucenti, ispirati al Dio egiziano Ra” che si lega ad un’aspirazione cosmica del messaggio musicale, ha prodotto un ampio scetticismo rispetto alla sua vastissima ricerca musicale che travalicava i generi per configurarsi come un'esperienza psichica totale.
Marshall Belford Allen è uno dei maggiori interpreti della filosofia e della musica di SUN RA. Musicista dai pirotecnici effetti sul sax contralto suona anche il flauto, l’oboe e EVI (strumento elettronico a valvole). Marshall, nato a Louisville, il 25 maggio 1924, studia il sax alto a Parigi durante la sua permanenza come militare della fanteria e suona in Europa con Art Simmons e James Moody. Nel 1953 incontra Sun Ra con il quale collabora fino al 1993. Fuori dell'ARKESTRA ha registrato anche con Paul Bley. Il critico Scott Yanow dice “Marshal Allen suona come Johnny Hodges ma da un'altra dimensione". Con la scomparsa di SunRa e John Gilmore, Allen prende l'eredità della trasmissione della musica e del pensiero del Maestro. Produce due dischi come leader e come band leader e propone la sua interpretazione della musica di SUN RA.

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Sabato 15 NOVEMBRE ORE 21.00
Fonderie Teatrali Limone – Moncalieri
TOP ITALIAN JAZZ
Gianluca Petrella Cosmic Band

Gianluca Petrella Direzione, Trombone
Bebbe Scardino Sax Baritono
Francesco Bigoni Sax Tenore
Mirko Rubegni Tromba
Giovanni Guidi Pianoforte
Gabrio Baldacci Chitarra
Alfonso Santimone Synt, Lap Top, Piano elettrico Fender Rhodes
Franco Ponticelli Basso
Federico Scettri Batteria
Simone Padovani Percussioni

Gianluca Putrella, premiato dalla critica statunitense, oggi è un leader affermato.
Stile personale, competenza storica incredibile, propulsione innovativa, continua ricerca, Petrella è artista dalle multiple esperienze.
Vive esperienze importanti, ad esempio in Germania dove risiede per qualche tempo e incrocia la scena radicale europea.
Nel 1997 Enrico Rava lo ha chiamato per suonare con lui e da lì in poi è storia di successi continui, di un’ascesa fulminante e di un’evoluzione che ben presto regalerà altri capitoli importanti. Tra i primi paragrafi certamente un secondo disco per Blue.
Ideata per celebrare Sun Ra, l’orchestra prende presto il passo e guadagna subito le sembianze del leader Gianluca Petrella, che disegna una musica totale, sintetizzata nel suo bellissimo brano originale “The Cosmics”. La commistione è deflagrante: si incontrano il solismo free e l’utilizzo delle sezioni che richiama tanto Frank Zappa quanto Duke Ellington. L’esperienza è totalizzante e per niente scolastica, nonostante la giovanissima età dei partecipanti. E l’intervento di Fresu, colora e vivifica un lavoro di vibrante eccentricità. In questa musica convivono mondi musicali apparentemente lontani filtrati dalla possente personalità di Petrella.
La Cosmic Band di Gianluca Putrella non ha niente di accademico e diligentemente confezionato, nessuna passerella esibizionista e promozionale; banditi standard e assoli interminabili, essa si presenta come un manipolo di musicisti che riversa sul palco un’esuberanza quasi selvaggia, il gusto della sfida, il piacere dell’improvvisazione come divertimento, lo sberleffo mai offensivo, un’apparente anarchia esecutiva, in realtà sorretta da idee ben chiare sulla direzione della musica che verrà.
Nata per celebrare la musica di Sun Ra, la Cosmic Band ha via via trovato una propria identità, come ben evidenziato dal concerto tenuto presso il Teatro President di Piacenza nell’ambito della quinta edizione del Piacenza Jazz Festival. Basta il bellissimo brano iniziale “The Cosmics“, proveniente dalla penna di Petrella, per capire il modus operandi della band: impulsi sonori, che sembrano provenire da altri mondi, lentamente si combinano, lievitano, magicamente si incastrano fino a trasformarsi nei poderosi riff che caratterizzano il tema, una dolce melodia che deflagra successivamente in una dimensione piacevolmente elettrica.
Ma tutto il concerto è una colata lavica incandescente, che appena è possibile abbandona il percorso tracciato per frammentarsi in mille rivoli e accendere nuove realtà sonore. Così a infuocati collettivi free succedono pacati dialoghi a più voci, torridi blues cedono il passo a veraci cadenze bebop, gustosi richiami alle fanfare di New Orleans lasciano spazio a goliardiche riproposizioni di fumose serate al night club...
La Cosmic Band è un caleidoscopio di suoni e di sorprese timbriche, di sintetizzatori che ammiccano alle calde effusioni dei fiati o di chitarre elettriche che provano a disturbare le sonorità purissime del pianoforte. E’ un ensemble di giovani talenti tra cui spicca il pianista Giovanni Guidi, autore di un intervento mozzafiato, un blues di partenza trasformato in una composizione di metafisica bellezza tra Monk, Tristano e Chopin, in costante tensione narrativa, risolta con leggerezza di tocco e ricchezza di idee.
Ma è soprattutto un formidabile strumento nella mani di Gianluca Petrella per dare forma alla sua visione artistica a 360° gradi, nella quale trovano ragione di esistere le mille influenze della sua formazione artistica ed umana.
Gianluca Petrella nel 2006 vince il referendum del DOWN BEAT. Il trombonista ha significativamente fatto registrare al jazz italiano un successo senza precedenti. Il musicista pugliese ha infatti conseguito la vittoria dell'importante referendum annuale “Critic's Pool” organizzato per la 54ma volta dal jazz magazine di riferimento “Down Beat”, nella categoria “Rising Stars”, piazzandosi al primo posto della categoria trombonisti. Si tratta della prima affermazione assoluta di un musicista italiano nella storia del referendum.

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Domenica 16 NOVEMBRE ORE 21.00
Auditorium Rai “A. Toscanini” – TORINO
In collaborazione con
RadioScrigno, RadioRai e Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai
OMAGGIO A “FRANK SINATRA”
Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai
Diretta da Giancarlo Gazzani
Interpretano i maggiori successi di Frank Sinatra i cantanti:
Larry Franco - Ray Gelato - Emma Re
Concerto/evento condotto da Dario Salvatori
arrangiamenti di Andrea Ravizza

Il mondo musicale deve molto a Frank Sinatra. Le sue canzoni migliori racchiudono alcuni dei temi più ispirati dell’epoca d’oro della musica americana. A lui si deve l’intuizione e la capacità di coniugare la song con il concetto di swing. Un binomio per tanti anni ritenuto impossibile, a volte addirittura oltraggioso, ma che nel suo caso, grazie ad un talento naturale, ad un’intonazione sempre impeccabile e soprattutto ad un colore di voce inconfondibile, ha toccato vertici di perfezione. Forse è per questo che “The Voice” è sempre stato molto amato dai jazzisti – che si accorsero di lui già alla fine degli anni Trenta, prima con l’orchestra di Harry James poi con quella di Tommy Dorsey - che lo hanno sempre considerato uno di loro, anche quando la sua popolarità aveva assunto ormai il carattere della leggenda.
Il suo fascino andava oltre le belle canzoni e il carisma di cantante-attore. Per ragioni molto complesse e articolate – alle quali le numerose biografie non sono riuscite a fornire risposta – è sempre stato un personaggio da ammirare ma anche del quale diffidare: amore, odio, affetto, rabbia, gentilezza, crudeltà, aridità e generosità si sono avvicendate in modo bizzarro e imprevedibile nella sua lunga e irripetibile vicenda umana e artistica. Non è mai stato semplice essere Sinatra, nemmeno per lui. E’ stato il talento a salvarlo, oltre a glorificarlo. Meritatamente. Inutile elencare i suoi meriti, internazionalmente riconosciuti e apprezzabili a vari livelli, in grado cioè di esser percepiti dal blando appassionato di melodie americane fino al sofisticato jazzofilo in cerca di guizzi interpretativi. Con il passare degli anni il mito Sinatra non solo resiste ma sembra addirittura solidificarsi, merito anche di alcune singolarità, a metà strada fra l’artistico e il caratteriale, a cominciare dal suo spiccatissimo “dead pan”, ovvero quella capacità di suggerire al pubblico la propria immagine, a volte auto-ironica, altre volte nostalgica, da inguaribile “blue eyes”.
A dieci anni di distanza dalla sua scomparsa Moncalieri Jazz ricorda Frank Sinatra attraverso una serata-evento con un cast d’eccezione e un’orchestra formidabile, con arrangiamenti e direzione di alto livello. “Tribute” e non rievocazione, coinvolgendo in modo rispettoso e non invasivo il suo problematico privato, che passa anche per Lercara, generosa terra di Sicilia, rappresentata dal suo sindaco, con il quale sarà d’obbligo omaggiare le origini italiane del più grande cantante di tutti i tempi. Origini alle quali teneva moltissimo e che non perse mai di vista. Quasi come il suo proverbiale senso dello swing.
Dario Salvatori
A dieci anni dalla scomparsa di Frank "The Voice" Sinatra Moncalieri Jazz vuole dedicare questo tributo al grande cantante con l'intento di ripercorrere il repertorio classico di una delle figure più rappresentative e carismatiche tra i jazz-singers. L'omaggio gli viene offerto da grandi interpreti canori del jazz italiano.
Prendendo spunto da questo tributo, gli organizzatori della rassegna, in collaborazione con RadioScrigno RadioRai e l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai che al grande cantante americano ha dedicato il primo dei suoi celebri cd della raccolta Via Asiago “Vol. 1 - Frank Sinatra. The Voice in Via Asiago”, danno vita ad un concerto evento, presentato dal critico musicale Dario Salvatori. I brani saranno magistralmente eseguiti dall’Orchestra Sinfonia Nazionale della Rai, diretta da Giancarlo Gazzani con partiture arrangiate per l’occasione da Andrea Ravizza. Ricreare l’atmosfera delle sonorità e dello stile tipico di Sinatra è stato affidato a Larry Franco, Ray Gelato, Gianluca Guidi ed Emma Re. Il concerto si farà apprezzare per la grande sensibilità ed il raffinato approccio armonico degli interpreti che, grazie al loro vigore espressivo, esalteranno il piacere dell'ascolto. Il repertorio sarà costituito da grandi classici che saranno arricchiti dalla esecuzione dal vivo di un’orchestra che permetterà al pubblico di fermarsi a sognare ascoltando i grandi successi della “Voice”.
Lorenzo Franco, in arte "Larry", incomincia a studiare il pianoforte all' età di sei anni. Nel 1990 entra a far parte della Jazz Studio Orchestra di Bari come voce della Big Band. Vive e lavora in Los Angeles, nel 1997 partecipa come voce dell' Italian Big Band di Marco Renzi alla trasmissione radiofonica "Stasera a Via Asiago" di Adriano Mazzoletti. Nel 1998 incontra Nicola Arigliano e suona stabilmente nel suo trio. Registra il primo album a suo nome “Nutting’ but Nat” dedicato a Nat King Cole. Effettua tournée in tutto il mondo e partecipa a molti festival jazz nazionali ed internazionali. Nel 2006 tiene un concerto nella rassegna "Sinatra Days" al Teatro Filarmonico di Verona con L' Italian Jazz Ensemble. Larry è il crooner italiano vincitore dell’ ITALIAN JAZZ AWARD 2008 come Best Jazz Singer.
Ray Gelato è figlio di un italo americano, dedica molta attenzione alla tradizione della musica popolare americana (Nat Cole, Frank Sinatra, Tony Bennett). Appassionato di jazz e swing ed in egual misura di personaggi come Buscaglione, Ray Gelato ripropone la figura del gangster giuggiolone. Egli mescola sonorità italiane, classici della tradizione partenopea, ricordi che facevano parte del bagaglio culturale degli italo americani negli anni '40 e '50, cantati in parte in inglese e in parte in italiano, suggestioni jazz negli omaggi a Louis Prima, trascinanti medley dei più noti swing.
Emma Re nasce a Torino il 21 luglio 1972. Si trasferisce nel 1989 negli USA e inizia il suo percorso di artista professionista. Si esibisce nei club di Cleveland, dove si confronta con la musica dal vivo, la magia del palcoscenico e il consenso del pubblico. Propone repertori di grandi artisti da Aretha Franklin a Barbra Streisand. Si trasferisce a Roma e crea un team che le permette di imporsi nei teatri d' Italia. Con lo spettacolo "Oggi sono Mina", ripropone l’atmosfera da brivido dei concerti della mitica Tigre di Cremona, completamente dal vivo con una band di sei musicisti. Emozione, passione e coraggio unite ad ammirevole resistenza ed estensione vocale, ne fanno un omaggio indimenticabile. Stampo vocale e padronanza interpretativa vengono apprezzati anche in Cina; è infatti l’unica artista occidentale invitata dal Comitato Olimpico di Pechino per la cerimonia di apertura "2008 Harmonious China Welcome Olympic Games” allo Chaoyang Stadium, dove si esibisce con il brano "Sei di me". Sempre in Cina partecipa alla colonna sonora del Kolossal "The Legend of Bruce Lee".

Moncalieri Jazz è un evento organizzato dall’A.Gi.Mus. C.D.M.I.; con il patrocinio di: Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero per i Beni Culturali – Dipartimento dello Spettacolo, Presidenza del Consiglio Regionale del Piemonte; con il contributo di: Assessorati alla Cultura e delle Attività Economiche del Comune di Moncalieri, Assessorato alla Cultura della Provincia di Torino, Assessorato alla Cultura della Regione Piemonte, Assessorato alla Cultura del Comune di Orbassano, Fondazione CRT, Fondazione e Cassa di Risparmio di Fossano, Camera di commercio industria artigianato e agricoltura di Torino, CNA Associazione Provinciale di Torino; con la collaborazione di Acqua Sant’Anna, Radioscrigno Radiorai, Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, Piemonte dal Vivo, Famija Möncalereisa, Pro Loco di Moncalieri.

Per maggiori informazioni: www.moncalierijazz.com

Responsabile della comunicazione: Giorgio Cremona
Tel/Fax + 39 011 6813130- Cell + 39 338 8903789
giorgio.cremona@moncalierijazz.com

Ufficio stampa nazionale: Elisabetta Castiglioni
Tel/Fax + 39 06 3225044 - Cell + 39 328 4112014
elisabetta@elisabettacastiglioni.com - skype elisabetta.castiglioni
www.elisabettacastiglioni.com - www.myspace.com/elisabettacastiglioni

Ufficio stampa locale: E20 Eventi e Comunicazione
Tel 011 2358706 – fax 011 2409670
Marco Torrero: marcotorrero@e20e.com
Cecilia Sant’Ambrogio: ceciliasantambrogio@e20e.com

Infoline:
A.GI.MUS. – Sezione di Moncalieri (TO) – C.D.M.I.
Strada Genova, 166 – 10024 Moncalieri (TO)
Tel. e Fax 011/681.31.30 - e-mail:
agimusto@tin.it -info@moncalierijazz.com

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